Rimborsi “tieni l’articolo”: come tracciarli nel modo giusto

Author Elena

Elena

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Rimborsi “tieni l’articolo”: come tracciarli nel modo giusto

Capita: compri online, l’articolo arriva danneggiato o diverso dal previsto, scrivi all’assistenza… e ti rispondono qualcosa tipo: “Ti rimborsiamo, non serve restituire. Puoi tenere l’articolo / donarlo / smaltirlo”.

Questo è un keep-the-item refund (spesso chiamato anche refund senza reso o returnless refund): soldi che rientrano, mentre l’oggetto resta a casa. Ed è proprio qui che il budget familiare si confonde: perché il flusso di denaro si “inverte”, ma l’oggetto resta, e le app (o i fogli Excel) rischiano di raccontarti una storia sbagliata.

Qui sotto trovi un sistema leggero, adatto a settimane piene: pochi passaggi, zero sensi di colpa, e un obiettivo chiaro—non perdere rimborsi e non rovinare le tue statistiche di spesa.


Cosa sono (davvero) i “tieni l’articolo” e perché creano confusione

Un rimborso “tieni l’articolo” è sempre composto da due pezzi:

  1. Uscita iniziale: hai pagato (carta, PayPal, Klarna, bonifico, ecc.).
  2. Entrata successiva: arriva il rimborso (totale o parziale), spesso giorni dopo, a volte con una descrizione diversa sull’estratto conto.

La trappola è mentale e tecnica insieme:

  • Mentale: “Vabbè, è gratis, non serve segnare niente.” Poi il rimborso si perde tra le notifiche e non lo trovi più.
  • Tecnica: registri il rimborso come “entrata” generica e ti sembra di aver guadagnato—ma in realtà stai solo correggendo una spesa. (Se lo metti come reddito, gonfi il reddito e falsi tutto.)

In più, questi rimborsi esistono davvero come pratica commerciale (spesso poco pubblicizzata) nel mondo dei retailer online. (ap.org)


What you can save (realistic range)

Assunzioni per gli esempi: Monaco di Baviera, famiglia di 3 (2 adulti + 1 bambino), dicembre 2025; acquisti online “normali” (cura casa, bimbi, piccoli elettrodomestici, abbigliamento).

Qui non parlo di “medie” (che dipendono da quante cose compri e da come acquisti), ma di soldi che puoi realisticamente non lasciare sul tavolo se tracci bene questi rimborsi.

  • Se ti capita 1 rimborso “tieni l’articolo” da €10–€30 e lo perdi: hai perso €10–€30.
  • Se te ne capitano 3–6 in un anno, anche piccoli, il totale che rischi di non recuperare può stare tranquillamente tra €30 e €180 (somma di rimborsi da €10–€30).
  • Se ti capita anche solo 1 rimborso più grande (es. €79–€129) e non lo colleghi al pagamento: il “buco” si sente subito.

La parte più bella: non è un taglio doloroso. È denaro tuo che torna a casa.


La regola d’oro (che evita il 90% degli errori)

Non cancellare l’acquisto.
Non registrare il rimborso come reddito generico.

Il metodo più pulito (per quasi tutti i budget familiari) è:

  • lasci l’acquisto nella sua categoria originale (es. “Casa”, “Bimbi”, “Spesa online”)
  • registri il rimborso nella stessa categoria, come movimento positivo (o come “rimborso/nota di credito” a seconda dello strumento)

Così ottieni due cose:

  1. Cashflow chiaro: vedi i soldi rientrare.
  2. Statistiche sane: la categoria torna al netto reale.

Mini-workflow “sopravvive alle settimane piene” (6 passi)

Checklist copiabile

  • Apro l’ordine e salvo: numero ordine + screenshot/email con conferma del rimborso
  • Segno subito un promemoria “Rimborso in attesa” con importo atteso (anche nelle Note del telefono va bene)
  • Verifico cosa stanno rimborsando: solo articolo? anche spedizione? rimborso parziale?
  • Verifico come rimborsano: stesso metodo di pagamento o credito negozio?
  • Quando arriva il rimborso, lo registro nella stessa categoria dell’acquisto + tag “KEEP” / “tieni articolo”
  • Chiudo la pratica: “ricevuto” + data accredito + eventuale azione sull’oggetto (tengo/dono/smaltisco)

Se fai solo questo, hai già un sistema robusto.


Esempi concreti in EUR (con “prima/dopo” sul budget)

Esempio 1 — Rimborso parziale (spedizione non rimborsata)

  • Acquisto: detergente + spugne
    • Articoli: €8,99
    • Spedizione: €3,99
    • Totale pagato: €12,98
  • Assistenza: “Tieni l’articolo, rimborsiamo €8,99

Come registrare:

  • Spesa iniziale: -€12,98 in categoria Casa / Drogheria online
  • Rimborso: +€8,99 in stessa categoria Casa / Drogheria online con nota “tieni l’articolo”

Risultato (netto reale):
Casa / Drogheria online resta con -€3,99 (hai davvero pagato solo la spedizione).

Pitfall comune: segnare +€8,99 come “entrata” generica → la categoria Casa resta a -€12,98 e ti sembra di “spendere troppo”, quando non è vero.


Esempio 2 — Rimborso totale e oggetto resta in casa

  • Acquisto: organizer cucina €24,90
  • Rimborso “tieni l’articolo”: €24,90

Registrazione consigliata:

  • Spesa: -€24,90 Casa
  • Rimborso: +€24,90 Casa + tag “KEEP”

Netto categoria: €0 (out-of-pocket zero).
Se vuoi ricordarti che hai un oggetto “gratis”, fallo in modo leggero: nota o tag, non complicarti la contabilità.


Esempio 3 — Rimborso in credito negozio (non è cash)

  • Acquisto: body bimbo €19,95
  • Rimborso: voucher €19,95 sullo store

Qui il rischio è doppio:

  • se lo segni come rimborso “cash”, ti sembra che siano tornati soldi sul conto (ma non è vero)
  • se lo ignori, quando userai il voucher penserai di “aver speso” €19,95 in più

Metodo pratico (semplice):

  • Spesa: -€19,95 Bimbi / Abbigliamento
  • “Rimborso” come credito negozio: crea una “tasca”/categoria Crediti negozio e registra +€19,95
  • Quando usi il voucher: registri -€19,95 da Crediti negozio (così il credito si azzera)

Se il tuo strumento non supporta categorie “contenitore”, la versione minimal è: nota “voucher €19,95” e quando fai il prossimo ordine sottrai mentalmente—ma la prima soluzione è più pulita.


Un pezzo importante: tempi e modalità (solo se sei in recesso UE)

Quando il “tieni l’articolo” nasce da un diritto di recesso (acquisto a distanza), nell’UE hai un periodo di 14 giorni per recedere. (europa.eu)
E, in generale, la direttiva UE prevede che il venditore rimborsi i pagamenti ricevuti (incluse le spese di consegna, se applicabile) entro 14 giorni da quando viene informato della decisione di recesso, usando lo stesso mezzo di pagamento salvo accordo diverso; inoltre non deve rimborsare i costi supplementari se hai scelto una consegna più costosa della standard. (eur-lex.europa.eu)

Due note pratiche (senza trasformare il post in una lezione di diritto):

  • Non tutti i “tieni l’articolo” sono recesso: a volte è una soluzione commerciale per un problema (difetto, ritardo, articolo errato). In quel caso chiedi una data stimata e una conferma scritta del metodo di rimborso.
  • Se ti dicono “non serve restituire”, evita che il rimborso resti bloccato “in attesa reso”: chiedi esplicitamente conferma che il reso non è richiesto.

Il foglio (o nota) che ti salva la testa: “Rimborsi in attesa”

Non serve un gestionale. Serve un posto unico.

Copia-incolla questa tabella in un file Note / Fogli / Notion:

Data Negozio N. ordine Importo pagato Rimborso atteso Metodo (cash/voucher) Stato Nota
€0,00 €0,00 In attesa “Tieni l’articolo”

Perché funziona: quando sei stanca e hai mille cose, non devi ricordare “com’era quella storia”. Ti basta cercare “In attesa” e chiudere i cerchi.


Messaggi pronti da copiare (chat/email)

1) Conferma “tieni l’articolo” + importo + metodo

Buongiorno, grazie per l’aiuto.
Per evitare incomprensioni, potete confermare per iscritto che non è necessario restituire l’articolo e che riceverò un rimborso di €[IMPORTO] sul metodo di pagamento [CARTA/PAYPAL/ALTRO]?
Numero ordine: [NUMERO]. Grazie mille.

2) Follow-up se non trovi il rimborso sull’estratto conto

Buongiorno, riprendo la conversazione sul numero ordine [NUMERO].
Ho ricevuto conferma del rimborso di €[IMPORTO], ma non lo vedo ancora sul mio estratto conto. Potete indicarmi la data di emissione del rimborso e il riferimento della transazione (se disponibile)?
Grazie.

3) Caso voucher (chiedere alternativa)

Buongiorno, grazie.
Posso chiedere se è possibile ricevere il rimborso sul metodo di pagamento originale invece che come voucher? Se non è possibile, potete indicarmi importo del credito e scadenza? Grazie.


“Bring this to your next call/chat” (script box)

Ho un rimborso “tieni l’articolo” da verificare.

  • Numero ordine: [NUMERO]
  • Data acquisto e importo pagato: [DATA] – €[IMPORTO]
  • Importo rimborso concordato: €[IMPORTO] (totale/parziale)
  • Metodo di rimborso atteso: [CARTA/PAYPAL/VOUCHER]
  • Potete confermare che non è richiesto il reso e inviarmi data di emissione + (se possibile) riferimento transazione?

Errori comuni (e la versione “gentile” per rimettersi in carreggiata)

  1. Hai cancellato la spesa originale.
    Ripristinala (o reinseriscila) e registra il rimborso come movimento separato. Ti evita settimane dopo il classico “ma perché ho più soldi del previsto?”.

  2. Hai messo il rimborso tra le entrate.
    Spostalo nella stessa categoria della spesa. Il tuo budget smette subito di “urlare”.

  3. Hai un rimborso in voucher e l’hai dimenticato.
    Segnalo come credito negozio. Anche se lo usi per qualcosa di necessario, è comunque denaro recuperato.

Piccola celebrazione (senza retorica): quando chiudi un rimborso, è come tappare una micro-perdita. Non richiede forza di volontà—solo una riga scritta bene.


Fonti

Scopri Monee - Tracker Budget & Spese

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