Rimborsi “tieni l’articolo”: come tracciarli nel modo giusto
Capita: compri online, l’articolo arriva danneggiato o diverso dal previsto, scrivi all’assistenza… e ti rispondono qualcosa tipo: “Ti rimborsiamo, non serve restituire. Puoi tenere l’articolo / donarlo / smaltirlo”.
Questo è un keep-the-item refund (spesso chiamato anche refund senza reso o returnless refund): soldi che rientrano, mentre l’oggetto resta a casa. Ed è proprio qui che il budget familiare si confonde: perché il flusso di denaro si “inverte”, ma l’oggetto resta, e le app (o i fogli Excel) rischiano di raccontarti una storia sbagliata.
Qui sotto trovi un sistema leggero, adatto a settimane piene: pochi passaggi, zero sensi di colpa, e un obiettivo chiaro—non perdere rimborsi e non rovinare le tue statistiche di spesa.
Cosa sono (davvero) i “tieni l’articolo” e perché creano confusione
Un rimborso “tieni l’articolo” è sempre composto da due pezzi:
- Uscita iniziale: hai pagato (carta, PayPal, Klarna, bonifico, ecc.).
- Entrata successiva: arriva il rimborso (totale o parziale), spesso giorni dopo, a volte con una descrizione diversa sull’estratto conto.
La trappola è mentale e tecnica insieme:
- Mentale: “Vabbè, è gratis, non serve segnare niente.” Poi il rimborso si perde tra le notifiche e non lo trovi più.
- Tecnica: registri il rimborso come “entrata” generica e ti sembra di aver guadagnato—ma in realtà stai solo correggendo una spesa. (Se lo metti come reddito, gonfi il reddito e falsi tutto.)
In più, questi rimborsi esistono davvero come pratica commerciale (spesso poco pubblicizzata) nel mondo dei retailer online. (ap.org)
What you can save (realistic range)
Assunzioni per gli esempi: Monaco di Baviera, famiglia di 3 (2 adulti + 1 bambino), dicembre 2025; acquisti online “normali” (cura casa, bimbi, piccoli elettrodomestici, abbigliamento).
Qui non parlo di “medie” (che dipendono da quante cose compri e da come acquisti), ma di soldi che puoi realisticamente non lasciare sul tavolo se tracci bene questi rimborsi.
- Se ti capita 1 rimborso “tieni l’articolo” da €10–€30 e lo perdi: hai perso €10–€30.
- Se te ne capitano 3–6 in un anno, anche piccoli, il totale che rischi di non recuperare può stare tranquillamente tra €30 e €180 (somma di rimborsi da €10–€30).
- Se ti capita anche solo 1 rimborso più grande (es. €79–€129) e non lo colleghi al pagamento: il “buco” si sente subito.
La parte più bella: non è un taglio doloroso. È denaro tuo che torna a casa.
La regola d’oro (che evita il 90% degli errori)
Non cancellare l’acquisto.
Non registrare il rimborso come reddito generico.
Il metodo più pulito (per quasi tutti i budget familiari) è:
- lasci l’acquisto nella sua categoria originale (es. “Casa”, “Bimbi”, “Spesa online”)
- registri il rimborso nella stessa categoria, come movimento positivo (o come “rimborso/nota di credito” a seconda dello strumento)
Così ottieni due cose:
- Cashflow chiaro: vedi i soldi rientrare.
- Statistiche sane: la categoria torna al netto reale.
Mini-workflow “sopravvive alle settimane piene” (6 passi)
Checklist copiabile
- Apro l’ordine e salvo: numero ordine + screenshot/email con conferma del rimborso
- Segno subito un promemoria “Rimborso in attesa” con importo atteso (anche nelle Note del telefono va bene)
- Verifico cosa stanno rimborsando: solo articolo? anche spedizione? rimborso parziale?
- Verifico come rimborsano: stesso metodo di pagamento o credito negozio?
- Quando arriva il rimborso, lo registro nella stessa categoria dell’acquisto + tag “KEEP” / “tieni articolo”
- Chiudo la pratica: “ricevuto” + data accredito + eventuale azione sull’oggetto (tengo/dono/smaltisco)
Se fai solo questo, hai già un sistema robusto.
Esempi concreti in EUR (con “prima/dopo” sul budget)
Esempio 1 — Rimborso parziale (spedizione non rimborsata)
- Acquisto: detergente + spugne
- Articoli: €8,99
- Spedizione: €3,99
- Totale pagato: €12,98
- Assistenza: “Tieni l’articolo, rimborsiamo €8,99”
Come registrare:
- Spesa iniziale: -€12,98 in categoria
Casa / Drogheria online - Rimborso: +€8,99 in stessa categoria
Casa / Drogheria onlinecon nota “tieni l’articolo”
Risultato (netto reale):
Casa / Drogheria online resta con -€3,99 (hai davvero pagato solo la spedizione).
Pitfall comune: segnare +€8,99 come “entrata” generica → la categoria Casa resta a -€12,98 e ti sembra di “spendere troppo”, quando non è vero.
Esempio 2 — Rimborso totale e oggetto resta in casa
- Acquisto: organizer cucina €24,90
- Rimborso “tieni l’articolo”: €24,90
Registrazione consigliata:
- Spesa: -€24,90
Casa - Rimborso: +€24,90
Casa+ tag “KEEP”
Netto categoria: €0 (out-of-pocket zero).
Se vuoi ricordarti che hai un oggetto “gratis”, fallo in modo leggero: nota o tag, non complicarti la contabilità.
Esempio 3 — Rimborso in credito negozio (non è cash)
- Acquisto: body bimbo €19,95
- Rimborso: voucher €19,95 sullo store
Qui il rischio è doppio:
- se lo segni come rimborso “cash”, ti sembra che siano tornati soldi sul conto (ma non è vero)
- se lo ignori, quando userai il voucher penserai di “aver speso” €19,95 in più
Metodo pratico (semplice):
- Spesa: -€19,95
Bimbi / Abbigliamento - “Rimborso” come credito negozio: crea una “tasca”/categoria
Crediti negozioe registra +€19,95 lì - Quando usi il voucher: registri -€19,95 da
Crediti negozio(così il credito si azzera)
Se il tuo strumento non supporta categorie “contenitore”, la versione minimal è: nota “voucher €19,95” e quando fai il prossimo ordine sottrai mentalmente—ma la prima soluzione è più pulita.
Un pezzo importante: tempi e modalità (solo se sei in recesso UE)
Quando il “tieni l’articolo” nasce da un diritto di recesso (acquisto a distanza), nell’UE hai un periodo di 14 giorni per recedere. (europa.eu)
E, in generale, la direttiva UE prevede che il venditore rimborsi i pagamenti ricevuti (incluse le spese di consegna, se applicabile) entro 14 giorni da quando viene informato della decisione di recesso, usando lo stesso mezzo di pagamento salvo accordo diverso; inoltre non deve rimborsare i costi supplementari se hai scelto una consegna più costosa della standard. (eur-lex.europa.eu)
Due note pratiche (senza trasformare il post in una lezione di diritto):
- Non tutti i “tieni l’articolo” sono recesso: a volte è una soluzione commerciale per un problema (difetto, ritardo, articolo errato). In quel caso chiedi una data stimata e una conferma scritta del metodo di rimborso.
- Se ti dicono “non serve restituire”, evita che il rimborso resti bloccato “in attesa reso”: chiedi esplicitamente conferma che il reso non è richiesto.
Il foglio (o nota) che ti salva la testa: “Rimborsi in attesa”
Non serve un gestionale. Serve un posto unico.
Copia-incolla questa tabella in un file Note / Fogli / Notion:
| Data | Negozio | N. ordine | Importo pagato | Rimborso atteso | Metodo (cash/voucher) | Stato | Nota |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| €0,00 | €0,00 | In attesa | “Tieni l’articolo” |
Perché funziona: quando sei stanca e hai mille cose, non devi ricordare “com’era quella storia”. Ti basta cercare “In attesa” e chiudere i cerchi.
Messaggi pronti da copiare (chat/email)
1) Conferma “tieni l’articolo” + importo + metodo
Buongiorno, grazie per l’aiuto.
Per evitare incomprensioni, potete confermare per iscritto che non è necessario restituire l’articolo e che riceverò un rimborso di €[IMPORTO] sul metodo di pagamento [CARTA/PAYPAL/ALTRO]?
Numero ordine: [NUMERO]. Grazie mille.
2) Follow-up se non trovi il rimborso sull’estratto conto
Buongiorno, riprendo la conversazione sul numero ordine [NUMERO].
Ho ricevuto conferma del rimborso di €[IMPORTO], ma non lo vedo ancora sul mio estratto conto. Potete indicarmi la data di emissione del rimborso e il riferimento della transazione (se disponibile)?
Grazie.
3) Caso voucher (chiedere alternativa)
Buongiorno, grazie.
Posso chiedere se è possibile ricevere il rimborso sul metodo di pagamento originale invece che come voucher? Se non è possibile, potete indicarmi importo del credito e scadenza? Grazie.
“Bring this to your next call/chat” (script box)
Ho un rimborso “tieni l’articolo” da verificare.
- Numero ordine: [NUMERO]
- Data acquisto e importo pagato: [DATA] – €[IMPORTO]
- Importo rimborso concordato: €[IMPORTO] (totale/parziale)
- Metodo di rimborso atteso: [CARTA/PAYPAL/VOUCHER]
- Potete confermare che non è richiesto il reso e inviarmi data di emissione + (se possibile) riferimento transazione?
Errori comuni (e la versione “gentile” per rimettersi in carreggiata)
-
Hai cancellato la spesa originale.
Ripristinala (o reinseriscila) e registra il rimborso come movimento separato. Ti evita settimane dopo il classico “ma perché ho più soldi del previsto?”. -
Hai messo il rimborso tra le entrate.
Spostalo nella stessa categoria della spesa. Il tuo budget smette subito di “urlare”. -
Hai un rimborso in voucher e l’hai dimenticato.
Segnalo come credito negozio. Anche se lo usi per qualcosa di necessario, è comunque denaro recuperato.
Piccola celebrazione (senza retorica): quando chiudi un rimborso, è come tappare una micro-perdita. Non richiede forza di volontà—solo una riga scritta bene.
Fonti
- Direttiva 2011/83/UE sui diritti dei consumatori (testo consolidato su EUR-Lex)
- Your Europe – Restituzioni e diritto di recesso
- MIMIT (Italia) – Right of withdrawal: Frequently Asked Questions (FAQ)
- Associated Press – Many retailers offer ‘returnless refunds.’ Just don’t expect them to talk much about it

